06. Morbido/duro


Alla coppia morbido/Duro è associata l'idea della manipolazione, del toccare agendo sulla materia, modificandola di quel tanto che la stessa materia consente senza che l'architettura perda le sue caratteristiche stabili.


Ancora il Neoclassicismo trasmette in modo completo una idea di architettura sensoriale legata al tatto. Nei girdini di Cerere di Lequeu, la costruzione di una edicola circolare interamente in materiale vegetale invoglia a una presenza tattile che comunica freschezza, armonia semplicità. Questa caratteristica è ottenuta rappresentando un oggetto in gener costruito in pietra, con le foglie di una siepe rigorosamente delimitata entro un disegno equilibrato.




La sostituzione di un materiale freddo, come la pietra, prima ancora che con colori, con elementi, involucri morbidi, per significare una sorta di impacchettamento anti-urto (della vita moderna?) è caratteristica delle opere di Christo (qui si tratta del Pont des Arts di Parigi). Nulla di nuovo dunque se si considera l'esperienza precedente.




Più convincenti sembrano essere i giochi e le installazioni che dall'arte concettuale hanno cercato di trovare legame con gli spazi/ambienti espsitivi. In questa installazione, è consentito il toccare attraverso un invito al gioco, allo stendersi sugli elementi esposti e dondolare il proprio corpo. Ma ancora, in qualche modo, il richiamo all'elemento naturale è lasciato alla sorta di ragnatela irregolare dei teli stesi.




Nelle architetture contemporanee realizzate sono tuttavia scarse le attenzioni al rapporto morbido/duro. In questo edificio l'elemento naturale/vegetale, in contrasto con l'artefatto in metalle e pietra non assume più del ruolo di rivestimento. In tale sensa l'iniziale sensazione tattile è smentita dalla sensazione diretta del toccare, in cui non si può fare a meno di rilevare la superficie dura di contatto della muratura. In questi "Giardini verticali" di Patrik Blanc a Barcellona, tali caratteristiche vorrebbero essere addirittura nobilitate da una sorta di ecologismo, che tutavia non convince: si pensi al ben diverso senso evocativo di una parte di una vecchia casa ricoperta di edera.




Invece troviamo suggerimenti utili per l'architettura nella Land art, non a caso prodotta con elementi naturali. Si pensi alla differente sensazione tattile che possono dare queste sosrte di arnie di paglia in rapporto ai rami. Le sensazioni tattili anzi qui si affinano nel gioco di regolarità/irregolarità degli elementi. Il toccare non può che rimandare a sensazioni di gioia e allegria nel trascorrere del tempo percorrendo questa immagnifica barriera.




Fra Land art e Trash art: il semplice gioco di suggestioni tattili a cui rimanda l'accostamento di materiali di recupero naturali e antropizzati pone in luce il significato del ricordo tattile proustiano in inedite combinazioni. Può essere considerato un suggerimento anche per l'architettura, certo non quella ufficiale e patinata delle riviste. Ma quanti sono i casi di restauro e recupero dei vecchi edifici? Molto spesso la loro qualità è dettata proprio dalla cura con cui vengono conservate le più minime tracce, fra cui quelle materiche e tattili, che assumono anzi valenza autonoma, avendo perso molti elementi architettonici la loro funzione originaria.




Tema da svolgere.

Costruisci e commenta in successione come proposto qui sopra a titolo esemplificativo un tuo personale catalogo attraverso il materiale proposto.

Il materiale per il tema.


Condividi il tema svolto.

Nessun commento: